Storie

Le mie paure, riflessioni, ansie e la disabilità tutta questione di attitudine, è proprio un’opportunità accogliere il disagio, la sofferenza ed ogni turbamento per conoscere le cause del
disturbo del comportamento.

Ricordo con affetto il sig. Gilberto, soffriva ale su tutto il quartiere l’ossessione per i giornali, tra gazzette, riviste e qualche corriere.

Spesso la rabbia colorava l’espressione di un grido un supporto. Un consiglio. Grazie caro, perché; di te ml fido l’età avanza, la salute precaria, viene ricoverato in questo istituto momenti teneri assieme prima dell’ultimo saluto.

E poi arriva il 2020, il covid cl porta via Marco in una sera di autunno ma il rapporto con la famiglia si rinnova ogni anno rivivendo quei sorrisi, abbracci e quel triste calvario ma sempre presenti per il suo anniversario.

Il dolore ancora vivo come una lesione ma l’impegno è autentico al di là di ogni professione è vero ogni giornata è unica, a volte anche dura una certezza. Ahimè non si guarisce ma esiste cura
rivedere qualche dettaglio prima del risveglio la mission è solo una vivere al meglio

Giuseppe
Educatore

La prima cosa che si impara svolgendo il lavoro di OSS è che una persona non si identifica con il suo handicap, non si riduce ad esso, ma è un essere umano con abilità, capacità diverse, magari
fortemente ridotte dal punto di vista funzionale, e tuttavia esistenti. Se si perde di vista l’insieme, l’intero della persona, tutto si riduce ad automatismo: igiene, alimentazione, idratazione ecc. che
sono certamente le attività quotidiane, basiche del lavoro di OSS, ma che non sono mai fini a se stesse: non si tratta affatto di sostenere le funzioni di un mero meccanismo biologico. No.
Piuttosto, attraverso queste attività si instaura una relazione con l’altro da sè per eccellenza, con il diverso, il difforme, e lo si fa con una profondità unica: si impara a conoscerlo in modo intimo e,
al contempo, si è ricambiati, perchè l’assistito/a, a sua volta, impara a conoscere chi si prende quotidianamente cura di lui/lei, il modo in cui il caregiver si muove, reagisce ed interagisce con
lui/lei.

Roberto
OSS